TENNIS: Gli effetti nel tempo, sul corpo dell’atleta

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Il Tennis è uno sport unilaterale e questo comporta un sovraccarico funzionale di un lato del corpo rispetto all’altro determinando uno sviluppo muscolare asimmetrico che può portare a una postura non funzionale e sbilanciata. Questo, di conseguenza, può causare problematiche di vario genere.

La velocità, fondamentale nei movimenti, e i continui cambi di direzione favoriscono il rischio di distorsioni alla caviglia e l’usura precoce della cartilagine dell’anca e del ginocchio.
Anche il piede è sottoposto a stress, favorendo problematiche del tendine d’Achille.

Il sovraccarico del muscolo della parte laterale della coscia puo’ provocare la cosiddetta Sindrome della bandelletta ileo-tibiale, una problematica che si verifica a seguito di un sovraccarico della componente tendinea del tensore della fascia lata.
I noti colpi, diritto e rovescio, richiedono un’ampia rotazione del tronco e della spina dorsale e in alcuni casi possono dar luogo a protusioni e/o ernie discali, soprattutto in zona lombare.

Il gomito è frequentemente coinvolto nella condizione microtraumatica del tennista, tanto da portare a definire “gomito del tennista” la patologia infiammatoria che coinvolge la zona inserzionale o pre-inserzionale a livello del gomito.
Borsiti e tendiniti dell’arto superiore e della spalla, e relativi disturbi collegati alla cuffia dei rotatori, possono generarsi dalle asinergie muscolari e da un sovrautilizzo della muscolatura dell’arto.
Tendiniti della mano e del polso, il “dito a scatto” causato dal rigonfiamento del tendine flessore delle dita che rimane incastrato nella sua guaina di scorrimento, sono problematiche comuni in cui può incorrere sovente il giocatore di tennis.

QUINDI… COSA PUÒ FARE L’OSTEOPATA PER UN TENNISTA?

L’ osteopata è importante che agisca su:

  • riduzione del dolore 
  • miglioramento della funzionalità articolare e muscolo scheletrica
  • riequilibrio di una postura funzionale
    Il lavoro globale dell’osteopata permette all’atleta di tornare in campo con miglioramenti sulla qualità della performance, aiutando a prevenire possibili futuri infortuni.

Inoltre lavorare in sinergia con altre figure professionali, come il fisioterapista e il personal trainer, permetterà di fare la differenza diminuendo i tempi di guarigione e lavorando sul miglioramento della condizione fisica.